
Conto corrente online: molti rincari e qualche buona notizia
Come vi dicevamo nella precedente news, i costi di apertura e mantenimento del conto corrente online hanno subito un sensibile rincaro nel 2018, mentre i rendimenti tendono sostanzialmente a zero.
Come già accennato, sono saliti sia i costi annui di un conto tradizionale, usato attraverso il canale online, sia i costi di conto normale (dove già i rincari si erano visti nel 2016).
Per quanto riguarda conto corrente online «puro» gli aumenti sono più significativi: secondo l’ISC ( l’Indicatore sintetico di costo annuo dei conti per famiglie) rilevato da L’Economia del Corriere della Sera, la media dei costi dei conti online è salita del 27% dall’Agosto 2017, in soli sei mesi. Una variazione sicuramente significativa, anche se più bassa rispetto alle banche classiche, che si difendono: i rincari del web sono un aggiustamento fisiologico: questo è il costo della tecnologia. A influire su questi rincari del web è stato sicuramente anche l’aumento del canone della carta di credito, strumento sempre più diffuso, che ha il merito di ridurre il contante in circolazione. Per quanto riguarda le banche via internet il canone medio della carta supera i 15 euro. Inoltre, i prelievi inferiori a 100 euro e le ricariche iniziano a richiedere costi di commissione. Per ora, e chissà per quanto, rimangono ancora a costo zero i bonifici via internet. C’è ancora convenienza sui prestiti, i cui tassi in generale sono in calo sia nelle banche tradizionali sia in quelle online.
Brutte notizie invece sul fronte tassi: fino a poco tempo fa erano solo le banche online a pagare zero euro per le giacenze, ora purtroppo la regola vale per tutti. Di sicuro, in questo senso, non hanno giocato a favore i tassi negativi della Bce (Banca centrale europea) sul denaro depositato dalle stesse banche.
Ma la buona notizia c’è: le banche italiane sono più solide. Completati gli aumenti di capitale e rafforzato il patrimonio, hanno saputo far crescere gli indici patrimoniali. Parola di Stefano Caselli, prorettore dell’Università Bocconi. Ottimista anche Antonio Patuelli, presidente dell’ABI- Associazione bancaria italiana- che dice testualmente: “Tira un’aria nuova, che non si sentiva da anni – per i conti economici prima di tutto, e non solo delle grandi banche”.
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